Nella società odierna, i ritmi frenetici a cui siamo abituati non danno il tempo di fermarci un attimo a riflettere sull’importanza della nostra vita per come è, adesso, nel momento stesso in cui state leggendo queste parole. Siamo costantemente immersi nei pensieri spiacevoli di un passato che non c’è più e nelle preoccupazioni che riguardano un futuro che non è ancora arrivato, e spesso ci dimentichiamo dell’unica dimensione temporale in cui esistiamo per davvero: il presente. Vi siete mai chiesti se navigare giorno dopo giorno nel fiume dei ricordi tristi o delle ansie e paure corrisponda ad una vita vissuta per davvero? La risposta è no. La vita reale che ognuno di noi vive coincide con il momento presente. Non esiste nient’altro che il qui e ora. Questo significa che rivolgere la propria attenzione al passato o al futuro sia sempre svantaggioso? Assolutamente no! Pensare al passato ci permette, ad esempio, di rievocare ricordi importanti che possono esserci utili adesso.

Pensare al futuro ci permette di immaginare cosa vogliamo fare tra qualche giorno e programmare il nostro prossimo impegno nel migliore dei modi. L’evoluzione ci ha permesso anche di sviluppare e attivare dei campanelli d’allarme per fuggire in caso di pericolo, che coincidono con dei sistemi cerebrali che funzionano a tale scopo. Ma le nostre menti moderne mettono in atto paure, ansie e tristezza anche dopo che il pericolo è passato. Addirittura, anche quando un pericolo non c’è mai stato. E in queste condizioni vivere il presente diventa ancora più difficile. Il nostro presente è un’arma potentissima che ci permette di mettere in atto azioni concrete, credere nei valori e seguire la strada verso i nostri obiettivi.

Al giorno d’oggi, come è possibile dunque spostare l’attenzione al presente e vivere una vita più attiva, concreta e che ci porti verso il benessere mentale e in direzione dei nostri obiettivi? Un metodo innovativo chiamato Mindfulness può aiutarci per questo scopo. Si tratta di una pratica di meditazione validata da numerosi studi scientifici che trae origine dal Buddismo e che permette di sviluppare attenzione verso il presente, notare le nostre distrazioni mentali durante gli esercizi di attenzione (pensieri, emozioni e sensazioni), non giudicando queste esperienze interiori e riportare gentilmente l’attenzione al presente e al nostro focus di attenzione. Ad esempio, durante l’esercizio del respiro, presteremo attenzione proprio a tutte le caratteristiche del nostro respiro (intensità, frequenza, temperatura dell’aria che entra ed esce, ecc.) senza modificarne il ritmo e osservarlo per com’è, seduti in una posizione comoda e con gli occhi chiusi. Naturalmente, esistono diversi programmi ed esercizi mindfulness, come ad esempio la Walking Meditation (meditazione mentre si cammina) o il Body Scan (in posizione distesa). Fra i tanti benefici della mindfulness, la sua efficacia è validata anche nell’ambito dello stress: Jon Kabat-Zinn, studioso e pioniere della mindfulness in occidente, ha realizzato un efficace programma di otto settimane chiamato MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) per la riduzione dello stress e il trattamento di dolore cronico e disturbi correlati.

Ansia, depressione, stress e dolore cronico sono solo alcuni degli ambiti applicativi della mindfulness: la sua efficacia si estende anche al miglioramento delle relazioni sociali, al potenziamento dell’apprendimento e allo sviluppo di un atteggiamento di apertura, accettazione e consapevolezza delle proprie esperienze interiori e del mondo esterno, per vivere un presente fatto di azioni concrete, valori e obiettivi personali.

Pietro La Seta è uno psicologo e divulgatore italiano che vive a Malta. Aiuta le persone a prendere una nuova direzione verso il cambiamento e gli obiettivi personali e a promuovere il benessere psicologico e fisico utilizzando metodi innovativi come la mindfulness.

Riferimenti bibliografici

Kabat-Zinn, J. (1982). An outpatient program in behavioral medicine for chronic pain patients based on the practice of mindfulness meditation: Theoretical considerations and preliminary results. General Hospital Psychiatry, 4, 33-47

Kabat-Zinn, J., Lipworth, L., Burney, R., & Sellers, W. (1987). Four-year follow-up of a meditation-based program for the self-regulation of chronic pain: Treatment outcomes and compliance. Clinical Journal of Pain, 2, 159-173.

P. Grossman, L. Niemann, Stefan Schmidt, Harald Walach. Mindfulness-based stress reduction and health benefits: A meta-analysis  (2004)